Una riflessione
La linea che segna il confine tra speranza e illusione è a volte sottile, spesso addirittura invisibile. Credo però che sia opportuno cercare di rimarcarla, per evitare il rischio di incorrere nella spirale delle aspettative deluse. Situazioni queste, che immagino, pressoché tutti, prima o poi nella vita, ancorché in modalità e frequenza diverse, abbiamo sperimentato.
La speranza è sicuramente il motore della vita, una proiezione basata su un’aspettativa più o meno realistica di un cambiamento futuro, in linea con le legittime aspirazioni. Ciò, indipendentemente dal fatto che questo cambiamento si realizzi o meno. Senza la speranza l’esistenza si svuoterebbe di significato, facendoci sentire come germogli sfioriti sugli steli.
Ma se la speranza ha a che fare con una realtà che può divenire concretizzabile, l’illusione, al contrario, si fonda proprio sulla negazione della realtà, su una sua rappresentazione ingannevole, basata su un errore dei sensi. È in definitiva una ricostruzione senza fondamento che nasconde la realtà, che la altera: una sorta di bugia che può essere indotta dall’esterno, se trasmessa da qualcuno che la porge per il raggiungimento dei propri fini, ovvero può costituire un errore di percezione alimentato da se stessi, quando nasce dal bisogno di rimuovere la realtà, perché considerata troppo angosciosa.
A volte le due situazioni possono concorrere, con conseguenze spesso catastrofiche per chi le vive.
A differenza della speranza, l’illusione si consolida su un malinteso, molto spesso difficile da sradicare, che porta a subire i miraggi e le fantasticherie che offuscano i criteri di giudizio di chi ne è coinvolto e a sprecare inutili energie. Perché, in fondo, l’illusione è una speranza che non si realizzerà mai. È un combattere contro i mulini a vento.
Presto o tardi, però, la verità viene a galla, e in quel momento diviene doveroso, perché sintomo di maturità, prenderne consapevolezza; come sarebbe invece poco maturo e poco costruttivo rinunciare a coltivare la speranza, che si fonda, al contrario, su un impegno operoso, basato sulla volontà di rendere concrete le proprie aspirazioni, per migliorare la qualità della vita propria e di chi ci circonda.
In conclusione, stando a quanto detto, la linea che separa la speranza dall’illusione è la stessa che intercorre tra sogno e utopia. Il sogno è raggiungibile, l’utopia no. L’illusione, di conseguenza, non può che lasciare un senso di profonda amarezza. La speranza, benché possa essere anch’essa disattesa, lascia comunque la piacevole sensazione di averci provato. Doveroso e saggio, dunque, continuare a sognare…