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Sull’Amicizia…

Keith Haring, “Friendship”

L’Amicizia: un sentimento universale, immenso e complesso, antico quanto la storia stessa della civiltà, dunque inscindibile dalla natura dell’uomo.

La parola deriva dal latino “amicitia”, che a sua volta richiama il verbo amare. L’amore amicale è ciò che gli antichi greci chiamano Philia, un sentimento fraterno, disinteressato, un’affinità spirituale che arricchisce chi la coltiva.

Per Aristotele è più facile fare a meno dei beni materiali, per lo meno di quelli ritenuti superflui, che rinunciare all’amicizia. Cicerone si focalizza, invece, sulla differenza tra il legame tra due persone fondato sui vantaggi e sulla convenienza e la vera amicizia che si basa, al contrario, sull’affetto disinteressato, non alimentato da altre finalità.

Per tornare ai nostri giorni, è possibile affermare che in quasi tutte le culture, l’amicizia viene riconosciuta come un rapporto basato sul rispetto, sulla lealtà, sulla sincerità, sulla fiducia, sulla stima,  sulla reciprocità. Il tema dell’amicizia è al centro di una miriade di opere dell’arte e dell’ingegno, ed è da sempre oggetto di testi di canzoni, di opere letterarie, teatrali, filmiche e via dicendo.

Va sottolineato che in questi ultimi anni il significato della parola “amicizia” ha acquisito connotazioni nuove e contaminazioni che in un certo senso ne hanno alterato il contenuto originario, facendo rientrare nella parola innumerevoli pseudo-significati che variano da conoscenze superficiali, a frequentazioni occasionali, ad amici “virtuali”. Il dilagare dell’uso dei social, in particolar modo, ha contribuito a creare in alcuni casi un concetto fittizio di amicizia. Amico è spesso considerato chi mette un like ai messaggi pubblicati, per cui spesso si associa l’idea che chi possiede una pagina social con tanti like sia conseguentemente una persona con tanti amici.

Ma l’amicizia, quella vera, è un’altra cosa.

Fra tutti i sentimenti che legano due amici, la fiducia è un elemento imprescindibile: potersi fidare di un amico è la condizione necessaria al rapporto. Non mantenere un segreto, infrangere una o più promesse, fingere, mentire… sono vissuti come dolorose forme di tradimento, di violazione morale, di slealtà: ferite a volte irrimediabili, soprattutto se reiterate. L’amicizia, dunque, si sostanzia in un sentimento profondamente emotivo e autentico, che scaturisce dal cuore, incontaminato da secondi fini, basato su un’affinità di sentimenti, di idee e di condivisione degli stessi valori. Una relazione che nasce in modo naturale ma che per sopravvivere deve diventare una relazione intenzionale, che occorre coltivare con rispetto, sincerità e lealtà verso l’altro, e che, in quanto tale, richiede impegno e tempo. Un comune sentire che non si nutre di aspettative che vadano oltre il reciproco corrispondere a questi valori, una base indispensabile questa, da cui possono nascere anche altre forme di reciproco aiuto e sostegno.

Tutto il resto, che molti vorrebbero spacciare per tale, non è che un legame mendace costruito sul tentativo di ottenere dei favori e dei vantaggi, o comunque per raggiungere altri fini; altre volte uno sterile “do ut des”, mercificazioni di un sentimento nobile le quali, per via delle mire utilitaristiche, finiscono per distruggerne l’essenza. Perché, come dice Seneca, “Chi è diventato amico per convenienza, per convenienza finirà di esserlo. Se nell’amicizia si ricerca un utile, per ottenerlo si andrà contro l’amicizia stessa”. In conclusione, credo allora che l’amicizia, insieme al sentimento d’amore, sia tra i più nobili ed edificanti che l’esperienza umana ci consente di sperimentare. Come infatti ricorda il famosissimo detto proverbiale biblico, “Chi trova un amico trova un tesoro”, l’Amicizia è una forma di relazione rara e preziosa che, in quanto tale, va onorata e “maneggiata con cura”. Diffidare delle imitazioni…