Se si insegnasse la bellezza alla gente…
“Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà… È per questo che bisognerebbe educare la gente alla bellezza: perché in uomini e donne non si insinui più l’abitudine e la rassegnazione ma rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore”.
Una memorabile citazione che ripropongo nel giorno che commemora la scomparsa di Peppino Impastato. Più che mai nel periodo storico che stiamo attraversando occorre che ciascuno di noi faccia proprie le riflessioni del giornalista di Cinisi ucciso dalla Mafia: abitare la bellezza concepita come valore etico, come forma che si fa sostanza alla radice per stimolare, nutrire e far evolvere le coscienze. Frequentare gli ambiti che la promuovono: l’arte, la cultura, la creatività per contrapporsi in maniera costruttiva al rumore assordante delle armi e delle artiglierie. La bellezza, in ogni sua polimorfe espressione, come baluardo per ripudiare ogni tipo di violenza. Bellezza, arte, cultura, come nutrimenti per lo spirito, veicoli di crescita morale e spirituale, come strumenti di aggregazione, di condivisione, di pace.