Ora
È ora. Il momento è arrivato.
Proprio ora.
Quando fuori imperversa il maltempo
E il cielo è grigio
intonacato di quella sfumatura
che contagia anche i pensieri.
E l’umidità della giornata
si insinua tra le pareti
impregnandole di acquosa densità.
Eh già. La primavera arranca
come un granchio
incedendo un passo avanti e due all’indietro.
Mentre l’inverno sembra non voler mollare la presa
vigile come un abusivo clandestino
malgrado l’equinozio sia stato così chiaro con lui
nel parlare. E indisponibile
a qualsiasi deroga condono o concessione.
Ma lui insiste.
Contrario a farsene una ragione…
giovandosi del cielo plumbeo
che gli dà quest’illusione.
Allora non c’è altro da fare.
Alle sue ormai flebili richieste
che hanno il sapore del colpo di coda finale
sarò io così tenace da ricordargli
che non è più la sua stagione.
Che faccia un passo indietro
e si dia una motivazione.
Posto che le nuvole hanno i giorni contati.
E quanto prima il sole
fugando ogni sua blanda immaginazione
tornerà alto a far brillare
non soltanto il terrazzino di casa
ma anche i pensieri
che come petali di gialle corolle
smossi da un vento nuovo
torneranno a volteggiare nella luce.