Il girasole
Il girasole, un fiore meraviglioso, tra i più romantici, il mio preferito: un piccolo sole che splende, dai colori vivaci che, dal giallo oro dei petali digrada in sfumature dall’arancio all’ocra-marroncino della corolla, fino ad arrivare al verde scuro delle larghe foglie e del vigoroso gambo. Un fiore che trasmette gioia e allegria, simbolo di solarità, legato al fenomeno dell’eliotropismo, che lo porta a volgere il capolino verso il sole in tutte le fasi della giornata, da est a ovest. Il girasole, nel significato dei fiori, esprime gioia di vivere e ottimismo, invitando chi lo riceve ad affrontare l’esistenza con il sorriso. Il fiore di Van Gogh per antonomasia può esprimere anche un profondo senso di ammirazione, di rispetto e di gratitudine. Tante sono le leggende legate al girasole. Tra queste, la più suggestiva è quella dell’amore sofferto narrata da Ovidio nelle “Metamorfosi”. L’antico scrittore latino racconta che la giovane e bella ninfa Clizia si fosse perdutamente innamorata del dio del Sole, e lo seguiva con lo sguardo per tutto il giorno, senza sosta, mentre lui attraversava il cielo con il suo carro infuocato. Apollo, sedotto da tanto amore, cedette alle lusinghe della fanciulla, ma non essendone innamorato, subito dopo l’abbandonò. Clizia, disperata, pianse per giorni interi, restando immobile in un campo, non riuscendo mai a staccare gli occhi colmi di lacrime dal dio del Sole che viaggiava sul suo carro. Fu così che il corpo della fanciulla pian piano si irrigidì fino a trasformarsi in uno stelo esile ma resistente, conficcato nella terra, mentre i suoi capelli divennero petali gialli. Clizia era così diventata un girasole, che, come seguitando a vivere “in un sogno rimasto sospeso”, instancabile e non corrisposta, continua pur sempre a seguire il suo amore.