Controcorrente
Credo che a volte andare controcorrente, non adeguarci sempre al pensiero ordinario ci metta in contatto con la nostra vera natura. Quando nasciamo siamo la versione più autentica di noi stessi, sebbene a poco a poco i fattori sociali ci inducano a cambiare, per corrispondere alle aspettative di chi ci circonda, per ottenerne il consenso.
Ma arriva il momento in cui queste “false chiamate” o “interferenze ambientali” risuonano dentro di noi come echi dissonanti che, tra l’altro, si frammettono per impedirci di comprendere la nostra vera vocazione. Credo che comprendere la nostra vera vocazione sia un passo decisivo.
Certo, allontanarci dai percorsi convenzionali per rispondere a questa esigenza interiore, avere il coraggio di provare a realizzarci rispecchiando la frase “come io mi voglio”, prima ancora che “come l’altro vuole me”, non è semplice e comporta dei rischi. Ma la soddisfazione che ciò determina è ben superiore a qualsiasi ricompensa materiale o approvazione sociale. Perché ci permette di sintonizzarci con la parte più autentica di noi, di riarmonizzarci, consentendoci di realizzare la nostra ragion d’essere.