Arriva la notte
Arriva la notte.
Stende
lembi scuri nel cielo.
Qua e là
sporadiche stelle
astri sfuggenti di luce.
Afferro
la stilla di luna
che illumina
il vivere
soffice della verità.
Poesia è per me quell’attimo magico in cui il mondo esteriore incontra quello interiore, generando emozioni, stati d’animo, sentimenti, intuizioni: una fusione perfetta.
Arriva la notte.
Stende
lembi scuri nel cielo.
Qua e là
sporadiche stelle
astri sfuggenti di luce.
Afferro
la stilla di luna
che illumina
il vivere
soffice della verità.
Cresce.
Nei prati
nei boschi.
Lungo i fiumi.
Mostra
Il suo ruvido pensare
scuotendo al vento
la voluttuosa chioma.
Amo pensare all’albero
alla freschezza
alla fragranza
al flusso delizioso
della linfa che dirama.
Amo pensare all’albero
alla fierezza
al suo vigore.
L’albero che ritempra
che satura le fronde.
L’albero che ristora
che ospita la vita.
Animici bagliori
profumati d’aurora
atomi d’oro
rischiarati dal sole
attendono oltre l’angolo
nell’azzurro del cielo.
Intonando inni alla gioia
e all’amorevolezza.
Agosto d’afa e di pioggia.
Tra tocchi di grigio e vampe d’azzurro
cammina l’estate.
Senza orpelli.
Solo il suono
che si spande nel silenzio
e trova spazio
nelle note ardenti
di un mattino troppo afoso
per essere vissuto.
Senza edulcoranti
che smorzano la forma
e la sostanza delle cose
in un impasto di distanze siderali.
Senza lustri.
Solo la luce al crepuscolo
che dirama gli ultimi bagliori
tra la folla muta di pensieri
che si aggirano
in cerca di un rifugio
di un dettaglio che ne spieghi il senso.
Prima che la notte arrivi.
Non resto confinata nei sarmenti.
I piccoli passi sono la scintilla del futuro
il rimedio per trovare casa altrove.
Più ospitale è il luogo che mi attende
a cavallo delle nuvole e dei sogni.
Ritrovo nel punto
dove il tratto è sdrucciolevole
la via per ripartire. Risalendo la china
imbocco infine la discesa.
Alba di Luglio.
Nella brezza che soffia
è ancora fresco il giorno.
La terra parteciperà ai tuoi occhi.
Sarà rivestita d’azzurro
profumata di vento
punteggiata dal verde degli alberi.
E manti di luce ricopriranno i pensieri
al risveglio.
Saranno intessuti di trame larghe
maglie soffici
tra le quali scivolare
senza indugi
per seguire la linea diretta
verso orizzonti
che non hanno confini.
Oscillare ma non troppo.
Schivare i poli contrapposti:
da un lato l’euforia
dall’altro ciò che pone
ai ferri corti con la vita.
Evitare le ombre
il buio che depista
le immagini rifratte
le montagne russe.
Sottoporsi solo a lievi sbalzi
tesi all’equilibrio.
Per cercare di vedere
il canto giusto delle cose.
Quello che fa presa e dà serenità.
La luce rende buono tutto ciò che tocca.
Giugno color dell’oro:
biondeggia il frumento nei campi
smosso da un tiepido vento.