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Arte al servizio delle cure mediche

A Firenze e a Bari due modelli virtuosi di arteterapia

di Adriana Ostuni

Galleria degli Uffizi, Firenze, dal web

Giungono da Bari e da Firenze le notizie di due realtà, diverse tra loro, ma accomunate dallo stesso spirito e dalla volontà di rendere l’arte veicolo di riabilitazione durante il percorso terapeutico.

Firenze: il Direttore Generale dell’ospedale Meyer, Alberto Zanobini, e il Direttore della Galleria degli Uffizi, Eike D. Schmidt, hanno recentemente  siglato un’intesa che consentirà ai piccoli pazienti del succitato ospedale pediatrico  di partecipare a percorsi museali realizzati appositamente per loro.

L’iniziativa nasce dalla storia di Martina, una bambina sin dalla nascita bisognosa di cure mediche, più specificamente, di frequenti iniezioni che provocano in lei stati di sofferenza e di tensione emotiva. Di qui l’idea di abbinare quegli appuntamenti  per lei così spiacevoli a piccole gite nella città, in perlustrazione dei suoi tesori, concepite come momenti di distrazione dai disagi della  malattia e dedicati alla bellezza. Grazie al progetto Special Guest – Kids, all’impegno della maestra ospedaliera Susy, al team del Meyer e a tutti gli operatori, è stata così creata per Martina  una zona di accessibilità agli Uffizi, che intende coinvolgere su una scala più ampia tutti quei bambini che necessitano di sottoporsi a cure e trattamenti medici prolungati nel tempo.

Ma c’è di più: sempre nell’ambito dell’accordo del Meyer con il Dipartimento per l’Educazione – Area Mediazione Culturale e Accessibilità degli Uffizi, saranno messi a punto progetti personalizzati per ogni piccolo ospite continuativo del Meyer, finalizzati alla realizzazione di attività educative e di percorsi museali dedicati,  non soltanto nella Galleria degli Uffizi, ma anche presso  Palazzo Pitti e negli altri musei della città. Attività che consentiranno alla Scuola ospedaliera del Meyer di  abbinare questi percorsi didattici extraospedalieri alle attività curriculari, come parte integrante del piano di studi  dei piccoli pazienti. Un progetto nato “per offrire ai suoi piccoli ospiti tutto il sollievo e la meraviglia che meritano”, sostiene Eike D. Schmid, che, come afferma Alberto Zanobini, “consentirà di rendere terapeutica la bellezza del territorio fiorentino“.

Stanza dell’arte, Ospedale San Paolo, Bari, dal web

Bari: Nel reparto di Oncologia dell’Ospedale San Paolo, vi è una stanza dedicata all’arte che consente alle pazienti in attesa di trattamento chemioterapico di realizzare disegni, opere pittoriche, mandala  e collage da affiggere alle pareti in uno spazio appositamente creato per loro. L’iniziativa nasce grazie alla volontà del primario di reparto, Nicola Marzano, e si avvale della disponibilità dei volontari dell’AVO, Associazione Volontari Ospedalieri di Bari, in una  fruttuosa collaborazione mirata  a rasserenare  le pazienti durante i tempi in attesa delle terapie, alleviandone  le tensioni e i disagi, migliorando così la  tolleranza e risposta alle terapie stesse.  Una stanza dalle pareti ricche di colore e di calore umano, ornate di piccoli, grandi “capolavori”, per condividere, dando spazio alla creatività, esperienze, vissuti personali, speranze ed emozioni.

Iniziative entrambe encomiabili realizzate da due Centri Ospedalieri d’eccellenza, il Meyer di Firenze e il San Paolo di Bari (quest’anno sul podio in Puglia nell’ambito dell’umanizzazione delle cure) che vedono l’arte e la bellezza come medicine dell’anima,  utili strumenti di terapia per lenire disagi e sofferenze e per trasmettere energia positiva in coloro che ne beneficiano.

https://www.corrierenazionale.net/2019/10/05/arte-al-servizio-delle-cure-mediche/